La situazione
In Svizzera i massimi giudici federali vengono nominati dai partiti. L’appartenenza a un colore politico riveste dunque un ruolo decisamente più importante della qualifica professionale dei candidati. Sino ad oggi la scelta si è basata soprattutto sui meriti conseguiti all’interno del partito.

Una volta eletti, i giudici devono essere confermati ogni sei anni dal Parlamento, il che li induce sin dal principio a un’obbedienza incondizionata nei confronti di autorità e partiti. I giudici, inoltre, versano nelle casse del loro partito una tassa di mandato annuale pari fino a 20 000 franchi.

La sfida
I giudici federali sono limitati nella loro imparzialità e indipendenza e, in caso di sentenze scomode, devono temere di subire svantaggi quali pressioni dal partito o persino la revoca. Lo confermano vari ex giudici del Tribunale federale, che tuttavia al momento non hanno il coraggio di parlarne. Anche diverse istituzioni internazionali criticano il sistema svizzero delle toghe dipendenti dai partiti.

Senza l’appartenenza a un colore politico non ci sono chance di ottenere una carica di giudice. La rosa di candidati viene così inutilmente ristretta, e molti professionisti di livello non vengono neppure considerati per l’elezione. Altri si affiliano a un partito contro la loro volontà o lo cambiano per avere più possibilità.

Vari studi, inoltre, hanno rivelato che spesso gli aspiranti giudici non militanti tra le fila di un partito non presentano neppure una candidatura perché sanno di non avere chance – di conseguenza essi non sono rappresentati nel Tribunale federale.

L’Iniziativa
I giudici devono essere eletti in maniera indipendente e solo in base alle loro competenze professionali e personali. Devono decidere esclusivamente in virtù della nostra Costituzione, delle nostre leggi e del loro senso di giustizia, senza temere pressioni politiche neppure in caso di sentenze scomode.

In futuro, i candidati alla carica di giudice federale dovranno pertanto essere eletti in due fasi:

1. La commissione peritale
Una commissione peritale designata dal Consiglio federale esamina l’idoneità professionale e personale dei candidati. In particolare, questi ultimi devono possedere una formazione giuridica di alto livello e anni di esperienza professionale, non devono aver commesso reati e devono essere affidabili per poter partecipare al sorteggio.

2. Il sorteggio qualificato
Se vi sono più candidature rispetto al numero di posti disponibili, la scelta tra i candidati qualificati sarà effettuata tramite sorteggio. In questo modo la nomina dei giudici non potrà essere influenzata da partiti, amministrazioni o lobby e si eviterà anche che un politico in carriera venga promosso alle più alte cariche della magistratura. Con questo sistema, la nomina dei massimi giudici federali sarà equa, neutrale e trasparente. Il sorteggio qualificato, infatti, offre a tutti i candidati le stesse opportunità democratiche.

News ed opinioni

I sorteggi mirati non garantiscono la scelta della o delle persone «migliori», tuttavia possono assicurare che sia disponibile un pool numeroso e variegato di candidati altamente qualificati.

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La procedura di sorteggio per designare i giudici federali mette al centro l'idoneità nonché le conoscenze e l'esperienza professionali – è questo che vuole l'iniziativa e perciò mi impegno in seno al comitato promotore.

Karin Stadelmann, collaboratrice scientifica e incaricata di corsi

Il Tribunale federale è diventato il braccio lungo dell'Amministrazione. In tale situazione il singolo cittadino che cerca di proteggersi da decisioni che ritiene ingiuste sente di non avere speranza. Per questo l'iniziativa per la giustizia è necessaria.

Adrian Gasser, promotore dell'iniziativa per la giustizia e titolare del gruppo Lorze

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